(di "Bisignano in Movimento")
Nella discussione sulla piattaforma tecnologica dei rifiuti che dovrebbe sorgere sulle rive del Moccone. Ad intervenire è il gruppo di “Bisignano in Movimento” associazione politica culturale, 50 ragazzi fra i 20 e i 35 anni, rappresentata in consiglio comunale da Lucantonio Nicoletti, che fino ad oggi è stato piuttosto prudente e in attesa di discernere le varie posizioni.
Noi del gruppo contestiamo la gestione di questa vicenda: “Perché innanzitutto è da censurare a nostro avviso il modo operare di questa maggioranza, vi sono atti che per la loro importanza non possono essere rimessi esclusivamente alla volontà di chi amministra. Siamo dell’avviso che dovevano necessariamente, prima, informare i cittadini e magari procedere a un referendum popolare che per noi è la cosa più democratica che ci poteva essere.”
Al nostro Movimento che ha aiutato il comitato per il No nella raccolta delle firme, questo impianto “ fa paura, perché è una cosa più grande di noi, 180.000 tonnellate sono veramente tante per non parlare della gestione futura che ci fa ancora più paura”.
Noi di Bisignano in Movimento siamo la voce dei giovani che pur capendo il problema grosso che esiste a livello regionale e comunale non vogliamo che Bisignano venga etichettato come paese dell’ immondizia di una provincia intera. Importante sottolineare che noi non abbiamo nessun motivo di metterci in mostra, o cavalcare nessuna onda.
Ciò premesso, pretendiamo rispetto per la nostra idea, un’ idea di ragazzi che vivono il nostro paese quotidianamente come noi rispettiamo anche se non condividiamo l’ idea e la strategia di chi ha deciso tutto questo. Possibile che in questo paese democratico nessuno può dire la sua, perché si pensa sempre e solo al male e al passato. Vogliamo dire all’amministrazione che ci sono più di 4000 mila persone che hanno firmato e che non possono essere ignorate.
Raccomandiamo di lasciare stare il passato e di pensare al presente, non possiamo sentir dire che in passato hanno fatto cose gravi (sotterrare spazzatura) e quindi questo giustifica le scelte di oggi. NOI PROPONIAMO dunque, di andare alla regione ringraziare chi per essa, ma di non accettare una impianto cosi grande, di rimanere a disposizione per un impianto più piccolo che comprende i nostri rifiuti e magari quelli dei paesi vicini nello stesso tempo forzando la raccolta differenziata;.
E magari facendo questo non saranno tanti ma qualcosa nelle casse comunali entrerà lo stesso.
Cosi saremmo tutti più tranquilli cittadini, comitati, amministrazione e casse comunali comprese.