(di Mario GUIDO)
La documentazione iconografica su Sant’Umile che è abbastanza scarna, prima a causa dell’usura del tempo, sono circa quattro secoli che ci separano dall’epoca in cui visse, e poi per le distruzioni provocate dai frequenti terremoti che si sono verificati a Bisignano ed in Calabria nel corso dei secoli, potrebbe essere arricchita dalla singolare scoperta di una pala d’altare che si troverebbe in una chiesa della cittadina di Pupping, in Austria, nella quale è dipinto Sant’Umile da Bisignano insieme a San Carlo da Sezze.
L’autore del dipinto riprodotto sulla pala è Caio D’Andrea, frate francescano dell’OFM, nato a Innsbruck nel 1813 che, durante la sua vita operò in diverse chiese di Roma e di Bolzano, dipingendo figure di santi e avvenimenti religiosi che si possono ammirare ancora oggi.
La scoperta della pala nella quale è riprodotta l’immagine di Sant’Umile da Bisignano, è stata fatta da padre Antonio Martella, attuale superiore del Convento – Santuario di Sant’Umile, in collaborazione con gli appassionati studiosi e ricercatori della storia di S. Umile, Carmelo Pisarro e Giampiero Esposito di Bisignano che si stanno adoperando in tutti i modi per avere maggiori informazioni e, magari, una copia del dipinto.
E’ veramente straordinario l’abbinamento fatto dall’artista, fra’ Caio D’Andrea che ha voluto rappresentare nella sua opera, due personaggi stranamente simili in tanti aspetti: ambedue erano figli di contadini e sono entrati nell’Ordine francescano dei frati minori riformati a tarda età, a 17 anni fra’ Carlo, a 27 fra’ Umile; quest’ultimo, quasi analfabeta, aveva la scienza infusa, mentre l’altro che sapeva appena leggere e scrivere era, allo stesso modo, dotato di doni di scienza straordinari; ambedue, durante il raccoglimento della preghiera si elevavano in estasi; sant’Umile fu consigliere apprezzato di due pontefici e la stessa cosa fu per San Carlo i cui consigli furono richiesti ed apprezzati da Papa Alessandro VII e Papa Clemente IX.
I due santi hanno avuto in comune tante cose e soprattutto il culto della Vergine Maria e del Santissimo Sacramento. Anche la beatificazione e la santificazione dei due sono avvenute con notevole ritardo rispetto alla loro nascita. A differenza di Sant’Umile che ha trascorso gran parte della sua vita lontano dal suo Convento, San Carlo da Sezze ha avuto anche la possibilità di scrivere la sua autobiografia e tante altre opere ascetiche che furono studiate e ammirate dai dottori della Chiesa.