(di Mario GUIDO)
La protesta dei cittadini di Bisignano che, da alcune settimane agita le piazze, i luoghi di riunione e le sedi più varie, con l’intento di opporsi alla ventilata costruzione del mega impianto per il riciclaggio dei rifiuti, meglio conosciuta come “piattaforma tecnologica”, ha ormai superato gli ambiti locali e provinciali per divenire un fatto di rilievo regionale e nazionale.
Questa mattina, Nino Polimeni, con le telecamere della sua trasmissione televisiva “Articolo 21”, è giunto in piazza S. Umile, nella zona a valle del centro storico, per ascoltare i cittadini e i componenti del Comitato spontaneo che avrebbe già raccolto oltre 4.000 firme nella sottoscrizione avviata soltanto da pochi giorni.
Portavoce del Comitato, l’ex assessore Andrea Algieri (in foto) che ha fatto a Polimeni la cronistoria degli eventi che hanno portato il Sindaco della città alla firma della convenzione e che hanno motivato la sua stessa uscita dalla maggioranza con le dimissioni di assessore.
Il conduttore di “Art. 21” ha promesso di avviare una nutrita discussione su tutta la problematica relativa al gigantesco impianto tecnologico che dovrebbe servire tutti i comuni di Calabria Nord. E’ proprio l’aggettivo “gigantesco”, ossia le enormi dimensioni della struttura le cose che fanno più paura ai cittadini che protestano.
A sentire le osservazioni e le preoccupazioni che giustificano la protesta popolare, si è portati a pensare se non è il caso che l’Ente Regione Calabria e, per essa, il Dipartimento per le politiche ambientali, riveda le proporzioni dell’impianto prevedendone, magari, più di uno ai quali potrebbero essere interessati consorzi di comuni viciniori che non avrebbero nessun motivo di ostacolarne la realizzazione, visto e considerato che si tratta di impianti di ultima generazione preposti al riciclaggio di rifiuti provenienti dalla RD.
Sono queste le considerazioni che fa la gente comune del luogo, che si rende ragionevolmente conto che bisogna pur trovare un modo come eliminare e valorizzare i rifiuti senza, tuttavia, provocare ulteriori danni all’ambiente ed ad una realtà come il territorio di Bisignano che dovrebbe vivere di turismo e di un’agricoltura di qualità che ha, da sempre, caratterizzato questo territorio.