(di Mario GUIDO)
Sarà finalmente aperto il Museo Diocesano di Arte Sacra di Bisignano la cui sede è stata ricavata dalla trasformazione dell’antica chiesa parrocchiale di San Giuseppe degli Scolopi, situata in pieno centro storico, nei pressi del Viale Roma, ritenuto “il salotto buono della città”.
La Giunta comunale ha infatti deliberato, proprio in questi giorni, la concessione di un contributo di 6.500,00 euro che serviranno per completare alcuni lavori che riguardano l’accesso alla struttura e la messa in sicurezza di cancelli e finestre.
Il contributo era stato richiesto, a suo tempo, da don Maurizio Spadafora, parroco della città che, sin dai primi giorni della sua venuta a Bisignano, aveva manifestato la volontà di attivare la struttura museale che, pur essendo stata completata e collaudata anche negli impianti di allarme, da oltre dieci anni, non era mai entrata in funzione. Per altro i furti subiti negli anni dalle diverse chiese della città, ultimo in ordine di tempo, gli oggetti sacri d’oro e argento, spariti dalla Chiesa di San Domenico, avevano fatto discutere animatamente sull’incomprensibile mancata apertura del Museo.
L’Amministrazione comunale, appena approvato il Bilancio annuale di previsione, ha accolto, senza riserve, la richiesta del parroco ed ha elargito il contributo che dovrà servire anche alla dotazione di un mobile artistico in legno per la conservazione di paramenti pregiati. Nel Museo dovrà trovare giusta collocazione, un documento di notevole significato storico.
Si tratta del dipinto che riproduce il martirio di San Bartolomeo che, su richiesta del parroco, don Peppino Savaglia, fu realizzato dal prof. Albert Finghesten, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Berlino che fu prigioniero, fino al 1943, nel Campo di Concentramento di Ferramenti di Tarsia e che è conservato nella chiesetta omonima.